IMU

  • Servizio attivo

L’IMU è l’imposta che il Comune applica a chi possiede fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli.


A chi è rivolto

CHI È TENUTO AL VERSAMENTO DELL'IMU:
  • i proprietari di immobili (fabbricati, aree edificabili, terreni);
  • i titolari dei diritti reali di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie sugli immobili stessi;
  • i concessionari di aree demaniali;
  • i locatari finanziari di beni immobili.
IL VERSAMENTO NON È DOVUTO PER:
  • l’abitazione principale e relative pertinenze (una sola per ognuna delle categorie catastali C/2, C/6 e C/7 anche se iscritte in catasto unitamente all’unità abitativa), con esclusione dei fabbricati classificati nelle categorie catastali A1, A8 e A9.
  • le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari;
  • le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa destinate a studenti universitari soci assegnatari, anche in assenza di residenza anagrafica;
  • i fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali come definiti dal decreto del Ministro delle infrastrutture 22 aprile 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 146 del 24 giugno 2008;
  • la casa familiare assegnata al genitore affidatario dei figli, a seguito di provvedimento del giudice che costituisce altresì, ai soli fini dell’applicazione dell’imposta, il diritto di abitazione in capo al genitore affidatario stesso;
  • un unico  immobile,  iscritto  o  iscrivibile  nel  catasto edilizio urbano come  unica  unità  immobiliare,  posseduto,  e  non concesso  in  locazione,  dal  personale   in   servizio   permanente appartenente alle Forze armate e alle Forze di polizia ad ordinamento militare e da quello dipendente delle Forze di polizia ad ordinamento civile, nonché' dal personale del  Corpo  nazionale  dei  vigili  del fuoco, e, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 28, comma 1,  del decreto  legislativo  19  maggio  2000,      139,   dal   personale appartenente  alla  carriera  prefettizia,  per  il  quale  non  sono richieste le condizioni  della  dimora  abituale  e  della  residenza anagrafica;
  • i terreni agricoli posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali;
  • l’unità immobiliare posseduta da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che la stessa non risulti locata. In caso di più unità immobiliari, la predetta agevolazione può essere applicata ad una sola unità immobiliare;
  • a decorrere dal 1° gennaio 2022 sono esenti dall’IMU i beni merce (fabbricati costruiti e destinati dall'impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e non siano locati, resta obbligatoria la presentazione della dichiarazione IMU).
  • A decorrere dal 1° gennaio 2023 sono esenti dall'IMU gli immobili non utilizzabili né disponibili, per i quali sia stata presentata denuncia all’autorità giudiziaria in relazione ai reati di cui agli articoli 614, comma 2, o 633 (invasione di terreni o edifici) c.p. o per la cui occupazione abusiva sia stata presentata denuncia o iniziata azione giudiziaria penale.
Ai fini dell'esenzione il soggetto passivo comunica al Comune interessato il possesso dei requisiti che danno diritto all’esenzione, esclusivamente secondo modalità telematiche stabilite con il decreto del Ministro dell’Economia e delle finanze del 24/04/2024. Un'analoga comunicazione deve essere trasmessa al Comune allorché cessi il diritto all’esenzione. Art. 1, commi 81 e 82, legge di bilancio 2023 (L. 197/2022).  

AGEVOLAZIONI :

  •  Fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati: la base imponibile è ridotta del 50%;
  • Fabbricati di interesse storico e artistico: la base imponibile è ridotta del 50%;
  • Abitazioni concesse in comodato: La Legge 160/2019, all’art. 1 comma 747, prevede la riduzione del 50% della base imponibile per i fabbricati concessi in comodato a parenti in primo grado (genitori/figli) che la utilizzino come propria abitazione di residenza, esclusi quelli in categoria catastale A/1, A/8 e A/9, a condizione che:
  • il contratto di comodato sia registrato;
  • il comodante possieda un solo altro immobile in Italia e vi risieda anagraficamente nonché dimori abitualmente, nello stesso Comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato, ad eccezione delle unità abitative classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9;
  • Soggetti residenti all’estero: a partire dall’anno 2021 per una sola unità immobiliare a uso abitativo, non locata o data in comodato d’uso, posseduta in Italia a titolo di proprietà o usufrutto da soggetti non residenti nel territorio dello Stato che siano titolari di pensione maturata in regime di convenzione internazionale con l’Italia, residenti in uno Stato di assicurazione diverso dall’Italia, l’IMU è applicata nella misura della metà. Limitatamente all’anno 2022, la misura dell’IMU è ridotta al 37,5 per cento.
  A CHI VA VERSATA L’IMU per gli immobili di categoria D
L’art. 1 comma 744 della Legge 160/2019 ha riservato allo Stato il gettito dell’IMU derivante dagli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D, calcolato ad aliquota standard dello 0,76 per cento. Per l’anno 2024 l’aliquota da applicare per il versamento al Comune è dello 0,29% (2,9 per mille). Per il versamento dell'imposta sul Gruppo catastale D si dovranno utilizzare i Codici Tributo appositamente istituiti: 3925 Stato e 3930 Comune.  

ALIQUOTE 2024
Aliquota 1,05% (10,5 per mille) applicabile a tutti gli immobili diversi dall’abitazione principale. Aliquota dello 0,5% (5 per mille) per l’abitazione principale categorie A/1, A/8 e A/9 e relative pertinenze (una sola per ognuna delle categorie catastali C/2, C/6 e C/7 anche se iscritte in catasto unitamente all’unità abitativa). Con detrazione di € 200,00. Aliquota dello 1,05% (10,5 per mille) per gli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D da suddividere: 0,29% (2,9 per mille) al Comune e 0,76% (7,6 per mille) allo Stato. Aliquota dello 0,86% (8,6 per mille) per i terreni agricoli anche incolti, non posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli. Aliquota dello 0,1% (1 per mille) per i fabbricati rurali ad uso strumentale.  

BASE IMPONIBILE

Fabbricati: Rendita catastale dell’immobile, rivalutata del 5% e moltiplicata per i seguenti coefficienti:
  • 160 fabbricati del gruppo catastale A (esclusi gli A/10) e delle categorie catastali C/2, C/6 e C/7
  • 140 fabbricati del gruppo catastale B e delle categorie catastali C/3, C/4 e C/5
  • 80 fabbricati della categoria catastale A/10 e D/5
  • 65 fabbricati del gruppo catastale D (esclusi i D/5)
  • 55 fabbricati della categoria catastale C/1

Terreni agricoli: reddito dominicale risultante in catasto, rivalutato del 25% e moltiplicato per 135.

Area edificabile: è determinata considerando il valore venale in comune commercio al 1° gennaio dell’anno d’imposizione, o a far data dall’adozione degli strumenti urbanistici generali o attuativi, così come risultante da atto pubblico o perizia giurata e comunque in misura non inferiore ai valori venali di riferimento deliberati in base alle zone del PGT adottato.

N.B.: La nuova disposizione recata dal comma 741 lett. a) dell’art. 1 della legge n. 160 del 2019 stabilisce, diversamente dal precedente regime impositivo dell’IMU, che si considera “parte integrante del fabbricato l'area occupata dalla costruzione e quella che ne costituisce pertinenza esclusivamente ai fini urbanistici, purché accatastata unitariamente...”. Tale disposizione comporta il superamento della precedente impostazione normativa che consentiva di fare riferimento alla nozione civilistica di pertinenza di cui agli artt. 817 e seguenti del codice civile nonché all’orientamento giurisprudenziale formatosi su tali disposizioni. Pertanto, a partire dal 1° gennaio 2020 il concetto di pertinenza ai fini IMU deve essere ricondotto esclusivamente alla definizione fiscale contenuta nel predetto comma 741, lett. a). In particolare, la parte residuale di un’area oggetto di sfruttamento edificatorio può essere considerata pertinenza ai fini IMU solo nel caso in cui la stessa risulti accatastata unitariamente al fabbricato, anche mediante la tecnica catastale della cosiddetta “graffatura”. In questo caso, il valore del fabbricato comprende anche quello della pertinenza mentre, in caso contrario, l’area continua a considerarsi edificabile e come tale sarà soggetta autonomamente a imposizione, in quanto risulta inclusa negli strumenti urbanistici.
 
PAGAMENTO
 Il versamento deve essere effettuato in due rate scadenti:
  • 1° rata entro il 16 giugno, a titolo di acconto, pari all'imposta dovuta per il primo semestre applicando le aliquote e le detrazioni dell’anno precedente, con la possibilità di utilizzare quelle stabilite dal Comune per l'anno in corso, se già approvate dal Comune e pubblicate nel sito internet del Dipartimento delle Finanze.
  • 2° rata entro il 16 dicembre, a saldo dell'imposta dovuta per l'intero anno sulla base delle aliquote deliberate per l’anno d’imposta, con eventuale conguaglio sulla prima rata.
Oppure
  • pagamento in unica soluzione annuale entro il 16 giugno.
Se il termine scade di sabato o di giorno festivo il versamento è tempestivo se effettuato il primo giorno lavorativo successivo. Il pagamento non è dovuto per gli importi uguali o inferiori a € 5,00 annuali.  

COME SI VERSA I versamenti devono essere effettuati solo con modello F24 (reperibile e pagabile presso qualsiasi sportello bancario o postale), utilizzando i codici tributo riportati nell'allegato in calce.  

RAVVEDIMENTO Il contribuente può regolarizzare spontaneamente un mancato versamento TASI/IMU alla prevista scadenza, applicandosi una sanzione ridotta e calcolandosi gli interessi legali dovuti sempre con il modello F24 previsto (barrando la casella ravv.) Sanzioni:
  • 0,1% al giorno per tardivo versamento di acconto o saldo entro i 14 giorni dalla scadenza.
  • 1,5% per tardivo versamento di acconto o saldo dal 15° al il 30° giorno dalla scadenza.
  • 1,67% per tardivo versamento di acconto o saldo dal 31° al 90° giorno dalla scadenza.
  • 3,75% per tardivo versamento effettuato dal 91° giorno dalla scadenza e comunque entro il termine per la presentazione della dichiarazione relativa all'anno del mancato pagamento.
  • 4,29% per tardivo versamento effettuato entro due anni dall'omissione o dall'errore.
  • 5,00% per tardivo versamento effettuato oltre due anni dall'omissione o dall'errore.
 
Interessi percentuali dal 2018 ad oggi 0,30% dal 01.01.2018 al 31.12.2018 ( D.M. Economia 13.12.2017) 0,80% dal 01.01.2019 al 31.12.2019 ( D.M. Economia12.12.2018) 0,05% dal 01.01.2020 al 31.12.2020 ( D.M. Economia 12.12.2019) 0,01% dal 01.01.2021 al 31.12.2021 ( D.M. Economia 11.12.2020) 1,25% dal 01.01.2022 al 31.12.2022 (D.M. Economia 13.12.2021) 5%      dal 01.01.2023 al 31.12.2023 (D.M. Economia 13.12.2022) 2,5%    dal 01.01.2024                       (D.M. Economia 29.11.2023)   La norma di legge, inoltre, dispone che il ravvedimento operoso possa essere applicato solo prima che la violazione sia già stata constatata dall’Ente impositore e comunque non siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di accertamento delle quali l'autore o i soggetti solidalmente obbligati abbiano avuto formale conoscenza.
 
DICHIARAZIONE IMU

 Con Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 24/04/2024, è stato approvato il nuovo modello di dichiarazione denominato IMU-IMPi da utilizzare per comunicare le variazioni intervenute nel corso dell'anno 2023 e successivi. La dichiarazione va presentata dai soggetti passivi entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui il possesso degli immobili ha avuto inizio o sono intervenute variazioni rilevanti ai fini della determinazione dell’imposta. L’obbligo dichiarativo IMU sorge nei casi in cui sono intervenute variazioni rispetto a quanto risulta dalle dichiarazioni già presentate, nonché nei casi in cui si sono verificate variazioni che non sono, comunque, conoscibili dal Comune. In generale, la dichiarazione deve essere presentata in tutti i casi in cui l’immobile gode di esenzioni o riduzioni di imposta, nonché in tutti i casi in cui il Comune non è in possesso delle informazioni necessarie per verificare il corretto adempimento dell’obbligazione tributaria (ad es. leasing, acquisizione o variazione di valore di aree edificabili). Per verificare le ipotesi in cui vi è l'obbligo di presentazione della dichiarazione si invita a consultare "le istruzioni per la compilazione della dichiarazione" scaricabili dal sito unitamente al modello di dichiarazione (in calce). La dichiarazione ha effetto anche per gli anni successivi sempreché non si verifichino modificazioni dei dati dichiarati da cui consegua un diverso ammontare del tributo.  
N.B.: Non sussiste obbligo dichiarativo nei casi di compravendita immobiliare e nei casi in cui sia stata presentata dichiarazione di successione. Sul sito comunale è attivo un programma che permette il calcolo dell'imposta. Si ricorda che presso i CAF sono attivi servizi di supporto ai cittadini per assistenza fiscale relativi alla compilazione del modello 730, Unico e IMU.  

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Documenti

Moduli per IMU

L’IMU è l’imposta che il Comune applica a chi possiede fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli.

Regolamento IMU

Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 12 del 30 settembre 2020.

Unità responsabile

Ufficio Tributi

Via A. Volta 29, Cornate d'Adda

Contatti

Argomenti:

Pagina aggiornata il 10/05/2024

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